Stampa questa pagina

Anello degli Alboni

Vista autunnale degli Alboni Vista autunnale degli Alboni

Anello degli Alboni

Storia degli Alboni (Ricerche storiche a cura dell’Associazione LABERTOLINA) 

La borgata in inverno

L’altopiano degli Alboni (mt. 1378) anticamente chiamato Albonzo conta tre agglomerati di case, il primo il più grande è anche chiamato “Grand Albone” il secondo “Albone di mezzo” che ospita al suo interno la Chiesa di San Grato (già citata in una visita pastorale dell’Arcivescovo Roero nel 1752) ed il terzo gruppo “Albone Primo o Campo della Losa”(di sopra e di sotto) nelle vicinanze del piano un altro agglomerato chiamato il “Crest”.
Fino ai primi decenni del 1900 il paese era ancora abitato tutto l’anno, grazie al clima mite e soleggiato tutto l’anno rispetto a Bonzo (che dal 17 novembre al 25 gennaio non vede il sole).
Il piano era coltivato a segale, orzo, patate e canapa, per il pane vi era un forno ed un mulino a pietra posto verso il Bec di Mea, che utilizzava l’acqua del Rio Unghiasse.
La segala veniva battuta sul posto dopo il raccolto, la canapa filata in loco serviva per lenzuola,camicie,telerie. Il fieno per il bestiame veniva coltivato su terrazzamenti posti sul pendio che sovrasta il piano, mentre l’erba fresca era raccolta ancora più in alto, e portata al piano da ragazzi e ragazze che partivano verso le quattro del mattino con in testa il loro “garbin”.
L’acqua veniva prelevata da una sorgente (oggi ancora visibile) sul sentiero che porta al Bec di Mea prima di case Benne, durante l’inverno grossi recipienti fornivano acqua di fusione, tutto questo sino alla costruzione dell’acquedotto rurale nel 50.

La raccolta della segale in una foto d'epoca

Itinerario

La Valgrande vista dagli Alboni

Dalla Borgata “Grandi Alboni” seguire la strada verso valle (per circa 200 metri), il sentiero sale a destra e dopo aver incontrato il bivio per i Rivotti si prosegue sulla destra in piano, dopo 10 minuti il sentiero sale in un bosco di noccioli per arrivare dopo 30 minuti nella radura di “Pian Ginot” una volta ricco pascoli, di qui si scende sino a raggiungere gli alpeggi “La Costasa” per poi inoltrarsi in una fitta pineta di larici che prosegue sino a superare il torrente, si inizia la discesa oltrepassando il bivio che porta al Bec di Mea per poi raggiungere il 10 minuti la Borgata degli Alboni. Tempo di percorrenza dell’anello 1,00 h con un dislivello di 200 mt.
Il Percorso è riconoscibile per le bandierine rosso/bianco/rosso con la scritta AA.

 

 

 

 

 Mappa del percorso