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Cappella del Truc o Cappella della Consolata

Cappella del Truc o Cappella della Consolata (941 m)

Accesso:

Il ponte di Forno di Lemie

Giunti a Viù proseguire sulla strada provinciale che, in discesa, scende alla frazione Fucine. Ignorare le deviazione sulla sinistra che conduce al Colle del Lis e proseguire diritti sino a raggiungere la frazione Forno di Lemie. Parcheggiare l'auto all'inizio della frazione, in prossimità del caratteristico ponte.
Autentico oggetto architettonico, il ponte di Forno di Lemie, con quello del Diavolo a Lanzo, può a ragione considerarsi uno dei maggiori tesori delle Valli. Perfettamente inserito nel paesaggio naturale (di cui pare quasi un decoro) ed in quello umano dell'insediamento, il ponte è capace di fissarsi nella memoria anche del più inesperto, ma sensibile, osservatore.

Cenni storici sulla frazione

Il nome della borgata di Forno di Lemie, come quello di altri abitati delle Valli, deriva dall'estrazione e dalla lavorazione del ferro e del rame, attività praticata fin dal Tardo Medioevo e fiorente fino al XIX secolo.
In particolare la borgata di Forno di Lemie fu fondata con ogni probabilità da due colonie, provenienti dalla Val Sesia e dal Bergamasco, nel secolo XIV. Per lungo tempo la nuova comunità mantenne la propria identità e rapporti con i luoghi di origine. Solo nel 1426 e per alcuni anni, il duca Amedeo VIII, in guerra con Milano, preoccupato di possibili tradimenti della gente di Forno, impose un giuramento di fedeltà ai Savoia e di non intrattenere corrispondenza con la madrepatria.

La Cappella del Truc

Proprio la lontana origine della comunità di Forno potrebbe spiegare l'originalità del ponte: distrutto dalle alluvioni, il ponte fu ricostruito a spese della famiglia Goffi, allora concessionaria della licenza di sfruttamento delle miniere.
All'opera collaborarono i valligiani lombardi, che applicarono nella nuova costruzione un modello strutturale e architettonico conosciuto precedentemente grazie ai rapporti intrattenuti con i territori del lombardo-veneto. Il ponte appare così elegante sintesi di forme, allora straniere, che richiamano i ponti veneziani, e di un materiale, la pietra, tipicamente alpino.

Salita:

  • Località di partenza: Forno di Lemie (840 m).
  • Tempo di salita: 20 minuti.
  • Difficoltà: T (Turistica).

Attraversare il bel ponte in pietra ed imboccare il sentierino che si trova dalla parte opposta e ripida salita verso destra. Il senso di marcia si dirige poi verso sinistra ed inizia a salire con alcune risvolte nel boschetto. Si arriva a ridosso di alcune torrette rocciose ed il senso di marcia piega definitivamente verso oriente. Dopo un tratto pianeggiante si vede tra la vegetazione la sagoma della bianca chiesetta che con breve risalita si raggiunge (m 940, 20 minuti). Buon punto panoramico e luogo decisamente tranquillo.

Discesa:

Per l'itinerario di salita.

Mappa del percorso