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Sentiero del treno: Losa-Gisola

Sentiero del treno: Losa - Gisola

La partenza di questo percorso si raggiunge anche usufruendo della linea ferroviario Torino-Ceres. La meta del sentiero è Gisola, che nelle valli fu sede della prima chiesa parrocchiale con l'annesso cimitero; così tramanda la tradizione storica.

 

Comune: Pessinetto
Zona: Bassa Valle di Lanzo
Località di partenza: Stazione di Losa (557 m)
Località di arrivo: Gisola (831 m)
Difficoltà: T (Turistica)
Tempo di percorrenza: 1 h 15 min
Segnavia: 335 + 350
Periodo consigliato: Tutto l'anno
Dislivello in salita: 315 m
Dislivello in discesa: 25 m

Pilone votivo poco prima di Gisola

Itinerario:

La partenza avviene di fronte alla stazione della Losa; questo itinerario può essere usato anche dai fruitori della caratteristica ferrovia Torino – Ceres, il Treno – Trekking.
Si sale una scalinata, nei pressi di una bacheca, poi si continua a salire per i prati sotto la frazione Mombresto, si volge a sinistra, verso la valle e si attraversa un piccolo rio per giungere sulla strada provinciale. Si scende sulla provinciale per un centinaio di metri alla frazione Ramondetti e sulla destra si risale una evidente scalinata, si prosegue su un ripido sentiero che attraversa degli orti sino a giungere sulla piazzetta della Borgata Costa.
Dal fondo della piazzetta, il sentiero si inerpica su prati coltivati toccando i resti di una fucina fino al bivio con la mulattiera “ La Viassa”.
Il sentiero prosegue a mezzacosta toccando alcuni piloni votivi sino a raggiungere i ruderi della chiesetta di S. Barnaba. Il sentiero risale tra castagni e terrazzamenti ancora integri che fanno da cornice, sino ad attraversare il Rio Rivassa. Si passa nei pressi della Fontana Balluard e subito dopo sulla destra si incrocia il sentiero che arriva dal “Funtanas”. Qui la mulattiera si fa lastricata, prosegue verso monte attraversando due rii e raggiunge le prima case della frazione Gisola e in breve si raggiunge la Chiesa Parrocchiale di S. Giacomo che sovrasta la frazione mt 831.

Storia:

La storia di Gisola si sposa inesorabilmente con le vicende che hanno caratterizzato le Valli di Lanzo.
Il documento più antico ritrovato, al presente, negli archivi risulta essere quello “ del 2 agosto 1286 in cui i monaci di San Mauro davano delega al loro abate Raimondo di affittare, per ventinove anni, al marchese Guglielmo VII di Monferrato i possedimenti del monastero situati nelle Valli di Lanzo.

La stazione di Losa,
a sinistra l'inizio del sentiero

Nella carta sono elencati i singoli villaggi: Tortore, Chiaves, Monastero, Mecca, Gisola, Pessinetto, Bogliano, Boglianetto, Mezzenile (Mecaneti), Ceres, Voragno, Bracchiello, Almesio, tutta la Val d’Ala con le Alpi, i villaggi e i loro abitanti, Procaria, Fè, tutta la Valle di Cantoira, i villaggi e i loro abitanti”.
Inoltre Gisola viene spesso citata dagli storici delle vallate lanzesi per l’origine antichissima della Parrocchia, lo stesso monsignor Solero scrisse. “Una costante e antica tradizione vuole che la prima ( e per molti anni l’unica) Parrocchia delle nostre valli, sia stata quella di Gisola.
Sappiamo che la chiesa di Gisola dedicata a San Giacomo (Maggiore, presumibilmente, anche se nelle Visite pastorali a volte si fa cenno anche ad un Santo contitolare Cristoforo) “compare, per la prima volta nel 1386 in un elenco delle chiese dipendenti dalla pievania di Ceres che pagavano la tassa, detta cattedratico, alla Curia vescovile di Torino”.
Dalla visita pastorale del 1547 relativa a Gisola, apprendiamo che un’insigne reliquia del corpo dell’apostolo Giacomo di Zebedeo era conservata all’interno di una piccola urna di legno posta nell’altare. Tant’è che nelle Memorie antiche di Lanzo e Valli del Periolatto del 1749 si fa cenno al grandissimo numero di pellegrini che facevano tappa a Gisola per venerare la reliquia.

La chiesa di Gisola

La leggenda vuole anche che al principio del Settecento si verificasse “ il gran miracolo di S. Giacomo in Gisola”, per il quale due carcerati, ingiustamente condannati, sarebbero stati sciolti dalle catene per prodigio di S. Giacomo onde, come ex voto, portarono le loro catene a Gisola.
La storia della Chiesa di San Giacomo Maggiore di Gisola si sposa inesorabilmente con quella di San Martino Vescovo di Mezzenile, e racconta di liti, attriti, rivendicazioni secolari tra la borgata di Gisola e il Capoluogo di Mezzenile.
Si dovrà attendere il 19 settembre 1769 per vedere la fine di queste secolari incomprensioni, quando l’Arcivescovo di Torino, Rorengo di Rorà, erigerà Gisola ad assoluta e indipendente Parrocchia.
L’attuale Parrocchiale di Gisola risale al 1861, quando su suggerimento del Teologo Federico Albert si decise la riedificazione di una nuova chiesa, in sostituzione dell’antica struttura, ormai pericolante.
Il nuovo edificio fu eretto in tempo record in soli diciotto/diciannove mesi di attività.

Mappa del percorso

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