Ecomuseo dei Chiodaioli - Mezzenile
Interno museo
Tipologia: Memoria mestieri antichi - lavorazione del ferro.
Fondazione: anno 2006 - Gruppo dei Chiodaioli.
Proprietà: Mista - Associazione privati - Comune di Mezzenile.
Indirizzo: Frazione Forneri, strada a destra prima del piazzale della chiesa - 10070 Mezzenile.
Referente: sig. Umberto Pocchiola Viter - Vice Sindaco - cell. 338.8242828.
E-mail:
Pro-loco: Tel. 340.0649400.
Apertura: tutti i venerdì pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00. In altri giorni con dimostrazione, lavorazione chiodi, su prenotazione per gruppi di turisti, scuole, associazioni.
Ingresso: gratuito.
Accessibile ai disabili.
Accesso: da Torino superstrada “ Direttissima “ della Mandria da Venaria Reale, giunti a Lanzo to.se piegare sulla sinistra, sotto la galleria, indicazioni per Ceres, alla rotonda di Germagnano seconda uscita. Proseguire superando Traves, piccole borgate, Pessinetto, primo bivio sulla sinistra entrata territorio di Mezzenile, passando sotto il percorso della Ferrovia Torino - Ceres - GTT - indicazioni per Chiesa Parrocchiale e Casa Comunale, si trovano ampi parcheggi: il Museo si trova in Frazione Forneri - Fucina “ La Neuva “ .
Descrizione: il museo ha sede, nella recentemente ristrutturata baita - fucina dei chiodaioli “ La Neuva “. Il primo contatto del visitatore è con la “ Forgia “ al centro del locale, dove tuttora si riscaldano i tondini di ferro, usati per battere a mano, uno per uno i chiodi ( Broche da scarpe e chiodi da carpenteria ). Il grosso mantice, che soffia sulle braci di carbone di legna ( preparato dai chiodaioli nelle carbonaie di tronchi d’ albero e terra, con fuoco controllato all’ interno, attualmente visibili vicino alla fucina), è alimentato da una Tromba Idroeolica, che sfrutta la caduta d’ acqua, del vicino torrente con salti sino ai 4- 5 m. ed il soffio d’aria provocato e convogliato, con l’ acqua in un ingegnoso sifone, il sistema è perfettamente funzionante.
La fucina è dotata di 13 postazioni di lavoro private, ricavate su pesanti blocchi di “ losa “ dette “seppa “ e dagli arnesi da lavoro: l’ incudine, uno speciale martello sagomato, pinze, taglierino per dare al chiodo la lunghezza giusta e la matrice per la forma dei chiodi, tutti rigorosamente d’ epoca, come se il tempo si fosse fermato, in quell’ arroventato ambiente, che per secoli in un territorio di miniere è stato fonte di sopravvivenza, per famiglie o addirittura interi paesi come Mezzenile.
Tutto questo può ancora essere ammirato, grazie alla volontà dei chiodaioli, il non dimenticare un passato di faticoso, onesto e ingegnoso lavoro, può essere una speranza per il futuro.