Museo della Resistenza “ Nicola Grosa “ - Lanzo Torinese
Tipologia: documentazione sulla resistenza partigiana, abbigliamento e oggetti di vita quotidiana, libri, documenti, raccolta di periodici e quotidiani , alcuni del periodo bellico
Fondazione: anno 2007. Le prime basi di questo progetto risalgono al 1975. Per volontà della dottoressa Ines Poggetto (1919 - 2007)
Proprietà: Comune di Lanzo Torinese
Indirizzo: Via Leopoldo Usseglio N° 5 - 10074 Lanzo Torinese
e-mail:
Info: metarchivi.istoreto.it Tel . 0123.29331 - Biblioteca civica di Lanzo - Via san Giovanni Bosco N° 1
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Accesso: da Torino seguire la Super strada “ Direttissima “ da Venaria Reale, giunti in Lanzo, superato il ponte sul Torrente Stura, al semaforo andare dritti per via Matteotti, alla rotonda terza uscita- ponte sul Torrente Tesso, dritto per via Roma, alla piccola rotonda, svolta a destra per via Umberto 1°, giunti nel cuore di Lanzo si consiglia il parcheggio nell’ ampia piazza Rolle, dalla antistante piazza Peradotto superata l’ Ala Mercatale si diparte una antica Chintana, giunti in Piazza Gallenga seguire la scalinata che porta alla Torre medioevale di Aimone, attraversare via L. Usseglio ed ecco il museo.
Referente: Biblioteca civica – che provvederà ad avvertire volontari – 0123.29331
Accesso disabili: disponibilità di ascensore, che esclude foto presenti lungo le scale.
Descrizione: Il museo è dedicato a Nicola Grosa la figura più popolare della resistenza piemontese, dedicò la sua esistenza nel dopoguerra ad aiutare i sopravissuti al conflitto mondiale, ed alla estenuante ricerca dei resti di tutti i partigiani mal sepolti.
Il museo è situato in un palazzo d’ epoca restaurato dal Comune di Lanzo To.se, si articola su tre piani di spazi espositivi, lungo le scale sono esposte foto di Comandanti e caduti partigiani delle Valli di Lanzo.
Al primo piano una vasta collezione di libri, giornali, riviste, ( 80 testate di periodici e 34 di quotidiani ) consultabili con sistema informatico o attraverso la catalogazione presente nella Biblioteca comunale.
Al secondo piano, la sala attrezzata per conferenze, proiezioni ed esposizioni, è esposta la sedia su cui venne torturato e fucilato Domenico Caporossi di Mathi.
Il terzo piano è la cosiddetta sala operativa, qui si trovano documenti in un ricco archivio suddiviso in faldoni per argomento (tra i titoli principali: divisioni Garibaldi e Rolandino; la questione ebraica ; deportati ed ex detenuti , le bandiere…).
Postazioni informatiche sono predisposte su ogni piano per facilitare la consultazione del materiale predisposta sul sito del Centro.