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ALPINISMO
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MANUTENZIONE SENTIERI
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ECOMUSEO DELL’ALPINISMO A LANZO

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Ecomuseo dell'alpinismo 

Antica strada per Viù - Terzo tratto

L'abitato di Tisinelle L'abitato di Tisinelle

Antica strada per Viù

Terzo tratto - Da Castagnole (fraz. di Germagnano) a Tese (fraz. di Traves)

Note storiche

Castagnole con la cappella di San Lorenzo

Questo è il terzo tratto di sentiero, ripristinato dal CAI di Lanzo, che parte dal Ponte del Diavolo (Lanzo) e abbandonata la Val di Viù con una variante, raggiunge il comune di Traves. Il nome Traves deriverebbe da “Entraives, posto tra le acque (aives) o tra i fiumi. In altre parti delle Alpi Occidentali si possono trovare altri toponimi simili come Entrève, Entraque, Introd.
Questo tratto di percorso, ci permetterà di arrivare all’area didattico – ambientale “Giardinia”,dove sono evidenziati in pannelli esplicativi i percorsi ambientali e la flora e la fauna presenti nel territorio del Comune. Fino ai primi anni del ‘900, la maggior parte della popolazione lavorava alla fabbricazione di chiodi e non c’era casolare che non avesse la sua piccola fucina. Il fuoco della fucina, ottenuto dal carbone di legna ed alimentato dal mantice, rendeva roventi le bacchette di ferro, che prima si tagliavano (tajet) e poi si lavoravano su un ceppo di pietra verde (seppa), per ottenere i chiodi ed altri manufatti metallici.  Il ponte Nuovo o Barolo si trova a quota 570 m e venne costruito con l’apertura della carrozzabile Lanzo – Viù, inaugurata il 1 giugno 1842 (la prima delle Valli di Lanzo). Il ponte risolse il problema dell’attraversamento della Stura (in Val di Viù detta Chiara) nel punto ove la valle è più stretta. E’ detto Ponte Barolo perché il marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo (26 ottobre 1782 – 4 settembre 1838) e la moglie Giulia Viturnia Francesca Colbert di Maulévrier, originaria della Vandea (27 giugno 1785 – 15 gennaio 1864) facilitarono la realizzazione di quest’opera, contribuendo con la notevole somma di lire 70.000, elargita a Viù nel 1838.
Bisogna rammentare che furono parecchie le opere di bene effettuate dai marchesi Barolo, sia a favore di Viù sia a volte al miglioramento della città di Torino; inoltre offrirono protezione ed amicizia a Silvio Pellico, dopo la sua liberazione dallo Spielberg, assumendolo con la carica di bibliotecario. Infine è da notare che a fianco del ponte corre un’evidente condotta forzata, costruita negli anni ’30, che alimenta la centrale idroelettrica di Funghera. 

Itinerario terzo tratto

Mappa del percorso

Si parte davanti alla chiesa di Castagnole fraz. di Germagnano – 670 mt. (Volendo si può arrivare alla chiesa, in circa 10 minuti, da Colbeltramo seguendo la carrozzabile). Si entra tra le case del paesino percorrendo l’unico viottolo e quasi subito si va a sinistra, in leggera discesa, passando tra le abitazioni. Da segnalare a Castagnole un piccolo "Museo degli oggetti di uso quotidiano.
Si volge a sinistra e si imbocca il sentiero vero e proprio che costeggia le recinzioni di alcune case e i ripidi prati sottostanti l’abitato. In breve si superano le case di Castagnole e ci si immette su una stradina sterrata; la si segue per pochi metri e poi si scende a destra (indicazioni) per immettersi sull’evidente tracciato di una condotta forzata. Il percorso si fa pianeggiante, sino ad arrivare alla costruzione delle condotte che sovrastano il ponte Barolo. Subito dopo si arriva ad un gruppo di baite, si piega a destra, in discesa, entrando nel bosco sottostante. fino ad una costruzione isolata, superata la quale si scende verso

Alpe Costa d'Aprile

destra, uscendo dal bosco e costeggiando dall’alto il corso della Stura per arrivare al ponte Barolo (570 m – circa 30 minuti da Castagnole). Si attraversa il ponte e subito dopo si piega a destra, immettendosi su una stradina sterrata. Si segue la carrozzabile fino al primo tornante per poi abbandonarla e proseguire diritto, superato un rio. ed un pilone votivo lo stretto sentiero passa alto sulla Stura, seguendone il corso; con alcuni saliscendi si esce dalla zona alberata transitando sotto all’Alpe Coste d’Aprile (654 m – 15 minuti circa dal ponte). La mulattiera, ora è più larga, supera un tratto più ripido e raggiunge il caratteristico pilone del Routchàss (700 m circa), buon punto panoramico. Il pilone, recentemente ristrutturato, ospita una statuetta di Padre Pio. Il tracciato scende ed entra nel bosco, raggiungendo l’abitato di Tisinelle (660 m – Circa 30 minuti da ponte Barolo). Ad un bivio, nei pressi di un pilone, si scende a sinistra, allontanandosi dalle case; al successivo bivio si segue la traccia di destra (quella meno ampia) e dopo un breve tratto pianeggiante si entra in vista delle Tese. Compiendo una curva verso sinistra si scende, con tratti ripidi, ad un ponte, che permette di attraversare il Rio Ordagna. dove si trova una piccola area attrezzata,la mulattiera piega a destra per salire dolcemente verso le Tese. Si raggiunge il piccolo abitato nei pressi della chiesetta di S. Rocco e Santa Lucia (festa il 16 agosto) si scende tra le case, percorrendo un viottolo dal fondo ciotolato, fino ad arrivare alla piazzetta della frazione Tese, dove termina anche la carrozzabile che proviene da Traves capoluogo (633 m – 50 minuti circa da ponte Barolo). A valle della piazzetta si trova anche l’area didattica – ambientale “Giardinia”.

Primo tratto

Secondo tratto

 

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Ufficio Turistico di Lanzo Torinese

Portale Turismo Valli di Lanzo

 

ft hp 03Un percorso interamente ad alta quota :

Tour della Bessanese 

Il Tour della Bessanese è un percorso circolare in ambiente di alta montagna (2200-3200 m.slm) con uno sviluppo complessivo di circa 32 km suddivisi in tre tappe.
La partenza può avvenire da uno qualunque dei tre rifugi del Tour (Ref. d'Averole, Rif. Gastaldi, Rif. Cibrario).
Il percorso del Tour si svolge nelle Alpi Graie Meridionali, al confine tra Italia-Francia, intorno all'Uja di Bessanese (3604 m) ed alla Croce Rossa (3566 m).

per saperne di più 

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