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Torrioni del Biollé

Torrioni del Biollé (Chialamberto)

Accesso:

Superare l'abitato di Chialamberto proseguire sino alla frazione Bussoni dove si parcheggia l'auto. Dietro la chiesa seguire le indicazioni per il Bec di Mea segnavia rosso e bianco. Superare alcune case sino a superare un prato da qui a sinistra, tralasciando l'indicazione per Frassa. Una piccola parentesi il minuscolo abitato di Frassa la merita certamente essendo un vero gioiello di architettura alpina a ben 1800 m di quota, conserva infatti intatte molte baite e una stupenda chiesetta. Merita sicuramente una visita, chiusa parentesi. Il sentiero con ripida salita tocca alcune baite e prosegue nel meraviglioso bosco di faggi. Proseguendo si incontra la deviazione a sinistra per il Pera Lungi (45 min), dopo poco un altro cartello indica il Roc du Crot sulla destra. Adesso il sentiero prosegue con tranquilla ascesa in una faggetta meravigliosa in cui si staglia la Reggia di Asgard e il suo incredibile camino. Proseguendo si giunge alla base dei Torrioni del Biollè (60 min). Il sentiero continua da questi e conduce all'alpeggio di Mea posto alla base della cupside del Bec di Mea (75 min).
Quota 1400 m circa - Esposizione Sud.

Via del Camino:

Prima salita: G.P. Motti, G.C. Grassi, V. Pasquali, E. Pilotti, S. Vittone 4/11/1970 - Dislivello 120 m - Difficoltà: 5c (5b obbl.).
Attacca alla fine della bella placca dove sale Arrivederci e Grazie (6a+). Il primo tiro non presenta particolari problemi (3c) traversa a sinistra e sosta su una cengia con alberi. Dalla cengia prosegue diritto su una bella fessurina (5b). Dalla sosta traversare su cengia a sinistra e proseguire diritti superando un piccolo diedrino (4c). Si è ora alla base del diedro che in alto si trasforma nell'evidente camino. Superare il diedro su tacchette (5c), proseguire nel camino in opposizione con uscita in bella spaccata (5b). La discesa può essere effetuata in doppia oppure continuando per facili rocce (2) sino in vetta. Da qui si imbocca il canale che si trova sulla sinistra e per tracce di sentiero si ritorna alla base della parete.

Via Berta:

Prima salita: L. Berta dall'alto nel 1997 - Dislivello 120 m - Difficoltà. 6a (5c obbl.)
Giunti alla fine del canalino posto sulla sinistra guardando la parete si notano gli spit sopra una cengetta. Il primo tiro supera una prima parte verticale (5c) dopodichè la parete si abbatte leggermente ed è possibile proseguire a destra (5b) superando una bella placchetta o a sinistra per uno strapiobetto che si congiunge alla placchetta (5b), sosta su larice da attrezzare, oppure spostarsi a sinistra su cengia sino a raggiungere la catena (scomodo, troppi rigiri di corda - 20 m). Secondo tiro: per gradoni (4a) si giunge ad un terrazzo inclinato posto alla base di una bella (ed ostica) fessura 20 m. Sosta su spit con catena. La fessura si presenta obliqua da sinstra verso destra, segue un tratto orizzontale e infine si verticalizza sino ad uscire su un ampio piano inclinato.

Lungo la via Berta

La partenza è antipatica e sbilanciante (6a) raggiunto il tratto orizzontale le difficoltà diminuiscono leggermente anche perchè la fessura ora più larga si fa acchiappare meglio. Giunti ad un terrazzino si supera la parte verticale con incastro di pugno arrivando ad una sosta. Proseguire sull'elementare placca verso sinistra sino ad andare contro la parete dove si trova la sosta, spit con catena (40 m ). Proseguire verso l'evidente fessurone-camino, superarlo meglio sul lato esterno in quanto all'interno è alquanto scomodo e brutto ( io ho fatto così ! - 5b), superando una placchetta ben manigliata si giunge all'ultima sosta della via (30 m).
Discesa in doppia sulla via, anche con corda da 60 m, oppure seguendo il canale di sinistra (consigliabile).
Nota: Su tutti gli schizzi che ho visto sul lato ovest dovrebbe esserci solo questa via, ma durante la mia ripetizione ho notato sulla sinistra una bella fila di spit che salivano verso la quarta sosta. Inoltre dal terrazzo alla base della fessura si vedono dentro il diedro a destra alcuni chiodi, segno sicuramente di qualche remoto passaggio.

Via Adieu Capucin:

Prima salita: M. Blatto e R. Saracco nel 1999 - Dislivello 60 m - Difficoltà max 6a
Attacca a destra della via del Gruppo Utopistico con cui percorre parallelamente il primo tiro che offre divertenti placchette 5b. Sosta su fix, si affronta un passaggio atletico e sempre per belle placche si raggiunge la cengia, dove si possono affrontare i bei tiri qui presenti. Da destra:

  1. Fessura del Gruppo Utopistico: É il quarto tiro della via del Gruppo Utopitico, bellissima una fessura offwidth, cioè più larga dei pugni, eccellentemente attrezzata a fix permette di provare l'emozione di diventare un nut. (10 m - 5c).
  2. Go Ghiani Go: Placca tecnica su minimi appigli, molto bello. (10 m - 6c+).
  3. Fessura Motti: Prima salita: G. P. Motti, P. Artero e G. F. Maffiolo nel 1970 - (25 m - 5c+) Affronta la larga fessura con un passaggio iniziale ostico (sul 6a) Raggiunto un terrazzino sulla sinistra le difficoltà diventano più tranquille, a mio parere manca uno spit, portare un friend n°2 oppure un nut medio, proseguendo la fessura si abbatte il divertimento è totale. Merita la ripetizione per il gran nome che la firmò mel lontano 1970.

 

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Ufficio Turistico di Lanzo Torinese

Portale Turismo Valli di Lanzo

 

ft hp 03Un percorso interamente ad alta quota :

Tour della Bessanese 

Il Tour della Bessanese è un percorso circolare in ambiente di alta montagna (2200-3200 m.slm) con uno sviluppo complessivo di circa 32 km suddivisi in tre tappe.
La partenza può avvenire da uno qualunque dei tre rifugi del Tour (Ref. d'Averole, Rif. Gastaldi, Rif. Cibrario).
Il percorso del Tour si svolge nelle Alpi Graie Meridionali, al confine tra Italia-Francia, intorno all'Uja di Bessanese (3604 m) ed alla Croce Rossa (3566 m).

per saperne di più 

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