Anello di Punta Serena
Profilo altimetrico
Luogo di partenza: Scalinata di fronte alla stazione di Losa, frazione di Pessinetto
Lunghezza sentiero: 10600 metri
Dislivello in salita/discesa: 610 m circa
Difficoltà: E (escursionismo medio)
Tempo di percorrenza: 3 h 50 min
Vetta di Punta Serena
Punta Serena si trova tra S. Ignazio e Chiaves. Dalla sua vetta, malgrado la sua modesta elevazione, si gode di un ottimo panorama.
L’escursione che si propone è un percorso ad anello di mezza montagna, indicato principalmente nelle mezze stagioni, soprattutto in primavera, per ammirare le coloratissime fioriture. Dalla stazione Losa di Pessinetto si raggiunge Chiaves e in seguito la panoramicissima Punta Serena. La discesa la si effettua sul versante di S. Ignazio da dove, percorrendo il “Sentiero dei Pellegrini”, si scende a Gisola e si rientra a Pessinetto.
Descrizione itinerario
Il percorso parte dalla scalinata che si trova di fronte alla stazione della borgata Losa. Si raggiunge e si supera la frazione Case Preus sino ad arrivare alla borgata Frutè dove si incontra la strada asfaltata che sale a Sant’Ignazio. Si svolta a sinistra e la si percorre in discesa per circa 200 m sino a trovare, sulla destra, il sentiero 335 con indicazioni per Monti-Chiaves. Percorrendolo, in breve, si arriva alla frazione Costa dove si svolta a sinistra sul sentiero 335 per Chiaves (quello di destra che arriva da Gisola si percorrerà al ritorno). Si segue il sentiero che, con una comoda salita tra boschi di faggi e castagni, tocca diverse baite e frazioni abbandonate.
Cappella di San Giacomo e San Giorgio
Con una bella scalinata con gradini di pietra si raggiunge la borgata Moiassetto e, poco dopo, si arriva a Chiaves, frazione di Monastero di Lanzo. Attraversata la frazione imboccare la strada asfaltata per Sant’Ignazio e percorrerla in piano per poche centinaia di metri sino a un piazzale oltre il quale, sulla sinistra, inizia il sentiero, indicato da una freccia, per Punta Serena. Si segue un sentiero che, uscendo dal bosco, segue la facile cresta che conduce sulla vetta contraddistinta da un grosso pilone votivo di pietre; da qui si gode un panorama a 360° su Chiaves, Sant’Ignazio e sulle montagne della bassa Valle di Lanzo.
La discesa la si effettua sul versante opposto, quello che guarda su Sant’Ignazio. Si segue una traccia che, dopo una ripida discesa, raggiunge un piccolo colle ed entra nel bosco. Seguire la traccia di sinistra che, in discesa, conduce alla borgata Il Casel e quindi a Tortore presso la Chiesetta dedicata a San Giorgio e San Giacomo. Svoltare a destra e seguire il sentiero che porta sulla strada asfaltata. Attraversarla e imboccare la stradina sino a trovare un pilone votivo da dove inizia la mulattiera per Gisola e per la frazione Costa; da qui, percorrendo a ritroso il tratto del sentiero già percorso in salita, si ritorna alla stazione di Losa.
Da Tortore, con una piccola deviazione, è possibile scendere alla borgata di Sant’Ignazio e risalire la stradina che porta al Santuario, ottimo punto panoramico sulla vallata.
Santuario di Sant'Ignazio
Santuario di Sant'Ignazio
Dall’alto della vetta del Monte Bastia, a 931 metri di quota, il complesso del Santuario di Sant’Ignazio di Loyola domina con la sua imponente mole l’accesso alle tre valli di Lanzo: Viù, Ala e Val Grande. La prima Cappella del Santuario venne costruita negli anni tra il 1628 e il 1635 e alla sua origine vi sono alcuni eventi ritenuti miracolosi. Si racconta che nel 1626 la zona venne infestata dai lupi che seminarono il terrore, sbranando alcuni animali e addirittura dei bambini. Venne invocato Sant’Ignazio e in suo onore si effettuarono novene e funzioni religiose. I lupi abbandonarono la zona e salirono verso i territori più elevati ed i contadini locali in segno di ringraziamento decisero di imporre il nome del Santo ai loro primogeniti e promisero di costruire una Chiesa sul Monte Bastia. Un altro miracolo racconta dell’apparizione del Santo ad una povera contadina ed a suo marito. All’interno del Santuario si trovano numerose opere d’arte. Sulla roccia, che rappresenta la vetta del Monte Bastia, si trova il gruppo statuario dell’apparizione di Sant’Ignazio. In una Cappella laterale sono conservati preziosi ex-voto datati dal settecento in poi che testimoniano la grande devozione dei fedeli che si recavano a Sant’Ignazio. Molti salivano a piedi al Santuario percorrendo in ginocchio la lunga scalinata, poi compivano la novena grande facendo nove giri attorno alla Chiesa e la novena piccola che si svolgeva attorno alla roccia, erano queste le occasioni in cui i devoti si rivolgevano al Santo per chiedere le grazie.