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ALPINISMO
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ALPINISMO GIOVANILE
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ESCURSIONISMO
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FERRATE
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MANUTENZIONE SENTIERI
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ECOMUSEO DELL’ALPINISMO A LANZO

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Ecomuseo dell'alpinismo 

Anello di Santa Cristina

Mappa del percorso

Profilo altimetrico

Luogo di partenza: Ceres, piazza della Torre Millenaria
Lunghezza sentiero: 8000 metri
Dislivello in salita/discesa: 610 m circa
Difficoltà: E (escursionismo medio)
Tempo di percorrenza: 3 h 50 min.

Descrizione itinerario

Torre Millenaria di Ceres

Dal piazzale si ritorna indietro di alcune decine di metri per imboccare una stradina asfaltata; pochi metri dopo il termine dell'asfalto si imbocca sulla destra un evidente sentiero in salita. In circa mezz'ora si giunge alle abitazioni di Pian di Ceres. Superate le case e successivamente altre due costruzioni, si sale a sinistra in un fitto bosco di castagni e dopo aver affrontato un'erta rampa si giunge alla chiesetta della Madonna degli Angeli (1020 m) situata in bella posizione. Nei pressi vi è anche una fonte di ottima acqua: conviene fare rifornimento in quanto nella successiva parte del percorso non vi sono altre sorgenti. Il sentiero riprende a salire di fronte alla cappella superando velocemente un pendio e continuando sulla sinistra di un costone. Dopo alcuni saliscendi si prosegue con un tratto in diagonale, poi il sentiero svolta repentinamente a destra e prosegue zigzagando sino a che non si arriva in un punto in cui il santuario appare in alto a destra. Si scende per qualche metro per poi risalire decisamente guadagnando il filo di cresta ove sorge il santuario, nei pressi di un pilone votivo: sulla sinistra è visibile il sentiero che sale da Cantoira. Si va a destra per affrontare la ripida scalinata in pietra, l'ultima fatica prima di arrivare al santuario (1340 m). Dalla cima, oltre che godere dell'ottimo colpo d'occhio sulle valli, si può immaginare la dedizione e l'enorme fede che deve aver spinto i costruttori del santuario a scegliere un sito così impervio. Si tenga infatti presente che allora il materiale non veniva portato in cima con l'elicottero ma a spalle... Ridiscesa la scalinata e giunti al pilone votivo, svoltare a destra per scendere a Cantoira ed eseguire un anello che lo riporterà a Ceres. Proseguire la marcia sugli sconnessi gradini in pietra che costituiscono la parte iniziale della scalinata. La discesa, piuttosto ripida, viene compiuta attraversando un bellissimo bosco, in prevalenza di castagni, e arrivati ad un nuovo pilone votivo si prende a sinistra come da indicazioni: si tenga comunque presente che vi sono numerose tracce che scendono a Cantoira. Si passa poi tra alcune vecchie costruzioni da dove si riprende a scendere più decisamente sulla sinistra; tra la vegetazione si incomincia a vedere e sentire Cantoira e, passando nei pressi di un altro gruppo di vecchie case (Case Michiardi 820 m), si sbuca in un prato vicino ad un ponte sulla Stura. Da qui fin quasi a Ceres si percorre la vecchia strada della mulattiera che univa i due paesi, anche se oggi si procede in parte su una stradina sterrata. Il paese di Cantoira ha origine molto antica; vi sono due interpretazioni per spiegare il toponimo: la prima sostiene che anticamente il termine Cantoira venisse attribuito a quei poderi la cui rendita era utilizzata per celebrare messe da cantarsi nelle chiese della valle; la seconda vuole che il nome originale del borgo fosse Cantuira, derivante da centuria, poiché i romani avrebbero attestato in quel luogo una guarnigione di soldati.
Il ponte non va attraversato ma ci si mantiene sulla destra orografica della Stura,  lasciando a sinistra alcune abitazioni per infilarsi in una zona in cui la vegetazione è più fitta. Lasciata sulla destra un'altra piccola casetta si sbuca in un prato e ci si dirige verso alcuni roccioni situati non distante dalla riva del fiume. Costeggiando da vicino il corso d'acqua si trova, sulla destra, il sentiero indicato che sale a Ceres dove si chiude l'anello.

Santuario di Santa Cristina

Santuario di Santa Cristina

L'origine del santuario è antichissima, già nel 1440 si ha notizia di una piccola chiesetta mentre il santuario venne eretto nel '600.
La festa, che si svolge il 24 luglio, da tempo immemorabile richiama in vetta numerosissimi fedeli, soprattutto da Ceres e Cantoira. Salendo da Ceres si trovano altri due edifici religiosi tra loro vicini: la Cappella della Madonna degli Angeli, la cui bianca sagoma si distingue anche dal fondovalle, e la minuscola Cappelletta degli Appestati, costruita durante un'epidemia di peste.
Essa consentiva ai fedeli di assistere alle funzioni sparsi tra i boschi, senza quindi il pericolo di contatto e perciò di contagio.
L'interno è stato affrescato da Fra' Giovanni Oldrado Perini (o Perino) della Novalesa, che lasciò molte opere in Val d'Ala nella seconda metà del XVI secolo.
Il sentiero si snoda per intero in un fitto bosco, rendendo fresca e piacevole la salita anche in piena estate. Consigliabile è anche l'autunno per unire al bel panorama che si gode dal santuario il piacere di camminare nel bosco dai colori autunnali.

Cappella degli appestati

Cappella degli Appestati

La peste
In antico e per tutto il Medio Evo non ci si diede mai una ragione scientifica della peste. L'opinione più diffusa era che nell'aria sussistessero vapori nocivi, contenenti veleni pestilenziali. Alcuni pensavano ad un fuoco, sotterraneo oppure caduto dal cielo. La spiegazione più grottesca fu data dal Collegio di medicina di Parigi, che volle vederne il motivo in un combattimento delle stelle e del sole contro il mare. Per eliminare il contagio, oltre ad un controllo sulle merci introdotte, si fecero grandi fuochi sulle piazze delle città e vi si gettarono su erbe odorose e resine di ogni tipo, ma si bruciarono anche zolfo, aceti balsamici, sterco bovino, corna, peli e perfino scarpe vecchie.
I medicamenti da assumere erano infusi diversi, sciroppi e aceti balsamici, e varie sostanze fra cui triaca e mitridato, benzoar, corno di unicorno, ma anche zenzero e vino di malvasia.
Nell'epoca in cui la Cappella degli Appestati viene eretta, la medicina ufficiale continua ad essere impotente al tutto, e si cominciano a diffondere dicerie su untori; i primi processi per unzione sono in effetti del XVI secolo.
La cappella, che si trova a Pian di Ceres, affrescata nel 1577 da Oldrado Perini della Novalesa, presenta raffigurati sul fondo la Madonna del latte, affiancata da un fanciullo (presumibilmente il figlio del committente) in atto di offrire un libro. In basso a sinistra è ancora in parte leggibile l'iscrizione "HOC OPUS FECIT FIERI PETRUS CASTAGNERIUS PER MANUS IOHANNI OLDRADI PERINI DE NOVAL. 1577".

Cappella della Madonna degli Angeli

Cappella della Madonna degli Angeli

Davanti ad essa vi è piccolo spiazzo lastricato e intorno c’è un camminamento che consente di percorrere il perimetro esterno dell’edificio sacro, collocato in posizione sopraelevata rispetto al bosco sottostante.

Cenni storici.
Non si conosce la data esatta dell’edificazione; si sa però che tale cappella è stata riaperta al culto nel 1910 dopo che era rimasta chiusa per oltre 100 anni.
Prima di riaprirla al culto essa è stata restaurata per cura dell’allora vicario foraneo di Ceres, Giovanni Milone.

Descrizione
La facciata, in pietra a vista, ha due grandi finestre a forma di monofora disposte simmetricamente rispetto alla porta d’ingresso in legno ad un battente. La facciata è scandita orizzontalmente da una cornice in legno che si trova sopra le finestre; nella parte superiore vediamo, in asse con la porta, una nicchia con la statua della Madonna e, ai lati di essa, due sculture di angioletti inglobate nel muro, realizzate nel 1998 da Gian Franco Garbolino di Ceres. Anche la piccola scultura circolare della Madonna col Bambino, collocata immediatamente sopra la porta, nella parte sottostante la cornice, è opera del Garbolino. La facciata termina in basso con uno zoccolo in pietra.
Le altre tre pareti sono anch’esse in pietra, ma sono rifinite con intonaco grezzo e non presentano aperture.
La copertura, a due falde simmetriche, ha un’orditura in legno che sostiene il manto in lose.
Il piccolo campanile è in pietra ed è inglobato nella costruzione sacra: presenta un’unica apertura in corrispondenza della campana.
Interno. Cappella a navata unica con murature verticali intonacate. La copertura dell’ambiente è costituita da un soffitto intonacato.

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ft hp 03Un percorso interamente ad alta quota :

Tour della Bessanese 

Il Tour della Bessanese è un percorso circolare in ambiente di alta montagna (2200-3200 m.slm) con uno sviluppo complessivo di circa 32 km suddivisi in tre tappe.
La partenza può avvenire da uno qualunque dei tre rifugi del Tour (Ref. d'Averole, Rif. Gastaldi, Rif. Cibrario).
Il percorso del Tour si svolge nelle Alpi Graie Meridionali, al confine tra Italia-Francia, intorno all'Uja di Bessanese (3604 m) ed alla Croce Rossa (3566 m).

per saperne di più 

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