Anello del Calcante
Profilo altimetrico
Luogo di partenza: Colle della Dieta raggiungibile da Mezzenile o dai Tornetti di Viù
Lunghezza sentiero: 7600 metri
Dislivello in salita/discesa: 620 m circa
Difficoltà: E (escursionismo medio) con tratti EE (escursionismo per esperti)
Tempo di percorrenza: 3 h 30 min
Colle della Cialmetta
Descrizione itinerario
Percorso ad anello che offre ampissimi panorami e attraversa una zona di notevole bellezza, ancora molto selvaggia e integra.
Dal colle percorrere il sentiero 204B e raggiungere, in discesa, il Colle della Cialmetta (1305 m). Dietro la cappella dedicata a San Michele, ristrutturata da pochi anni dall’ANA, il sentiero si fa più ripido e sale con stretti tornanti in direzione di un ripetitore.
Da qui su roccette facili ma esposte si arriva in cima all'Uia (1614 m).
La discesa si svolge sulla cresta che fa da spartiacque tra Viu’ e Traves.
Si scende prima su roccette poi su tratti più facili fra i pini fino a raggiungere il colle di Pra Lorenzo (1388 m).
Da qui si scende a destra sul sentiero n°135 perorrendo un ripido tratto fra i pini fino a incrociare il sentiero che proviene da Fubina, continuare a destra tornando al colle Cialmetta. Percorrendo in salita il tratto che si era percorso in discesa si arriva a chiudere l'anello.
Vetta dell'Uia di Calcante
Il Colle della Cialmetta
Il colle è da sempre un valico di estrema importanza (anche in inverno) che ha permesso la comunicazione tra la Valle di Viù con le altre Valli di Lanzo almeno fino all’avvento delle strade carrozzabili (negli anni 1842 e 1857). Ha visto varcare pascoli di bestiame, transiti di beni, animali, viandanti e pellegrini che si recavano dalla bassa Valle di Lanzo sul Rocciamelone per celebrare la Madonna della Neve oppure a Forno Alpi Graie al Santuario della Madonna di Loreto per una grazia.
L'Uia di Calcante
Colle di Pra Lorenzo
Pur non elevata, l'Uja di Calcante, il cui nome pare essere di origine celtica, sovrasta diversi paesi e borgate della bassa Valle di Lanzo tra cui Viù, Traves, Pessinetto e Mezzenile. Anche le leggende hanno la loro parte nella storia di questa montagna, infatti un antico detto popolare vuole che Calcante e Pera Cagna valgono più di Francia e Spagna. Lungo le pendici dell'Uja numerose miniere vennero attivate dal XIII al XIX secolo. Si favoleggia di ricche miniere d'oro, ma in realtà si estraeva soprattutto rame. Per concludere bisogna ricordare che l'Uja, con le vicine Lunelle (1494 m), ha una lunga tradizione escursionistica e alpinistica: prima della guerra nelle località vicine operavano addirittura delle guide alpine. Si può dire che le scoscese pareti rocciose di queste montagne siano state tra le prime palestre di roccia degli alpinisti torinesi.