Anello Cudine-Pilone del Merlo-Pian di Rossa
Profilo altimetrico
Luogo di partenza: Cudine, frazione di Corio
Lunghezza sentiero: 7600 metri
Dislivello in salita/discesa: 550 m circa
Difficoltà: E (escursionismo medio)
Tempo di percorrenza: 3 h
Descrizione itinerario
Pilone del Merlo
Il sentiero parte dal Cudine, frazione di Corio, a fianco della "Trattoria di Campagna". Si segue il sentiero 414 che porta a Ritornato e, dopo pochi minuti, si trova il bivio del sentiero per il Pilone del Merlo (indicazioni). Seguendolo in breve si raggiungono Case Garigliet (908 m); si prosegue su strade sterrate e su sentieri e, in circa 1 ora, si raggiunge il Pilone del Merlo (1044 m). Si prosegue sul sentiero che sale e si arriva ad un punto panoramico e poi a Pian di Rossa (1307 m).
Per la discesa imboccare il sentiero sulla destra che discende tutta la cresta che divide la Valle Tesso dalla Val Malone e raggiunge case Ghena. Il sentiero è privo di segnaletica ma abbastanza ben visibile, bisogna solamente non abbandonare la cresta sino a incontrare una strada sterrata che, con una decisa svolta a destra, in poco ci porta a Case Ghena. Da qui, prima su asfalto, poi su strada sterrata si ritorna sul sentiero 414 che avevamo abbandonata all'andata. Altri 10 minuti su sentiero e si arriva al Cudine dove si chiude l'anello.
Case Ghena
Pian di Rossa
Pilone del Merlo
Panorama dal pilone del Merlo
Il Pilone del Merlo, sul comune di Coassolo, è uno dei più grandi di tutte le Valli di Lanzo.
Le dimensioni non sono conformi rispetto agli altri piloni, che generalmente hanno una sezione quadrata di 0,70 metri per 2,50 di altezza, bensì sono notevolmente più grosse, con la sua base quadrata di 2 metri e l’altezza che supera addirittura i 4 metri.
Secondo la memoria degli anziani del paese il pilone sarebbe stato costruito dalla famiglia Savant nel secolo XIX. Era molto frequentato da comitive di escursionisti cittadini e villeggianti fino agli anni 50 che arrivati a Lanzo con il treno giungevano sino al Pilone con sentieri che attraversavano Oviglia di Lanzo e San Pietro di Coassolo.
Non sarebbe nato come pilone votivo, bensì come segnale trigonometrico per la produzione delle carte topografiche: le sue dimensioni e la collocazione lo rendono ben distinguibile anche da lontano, caratteristiche utili per effettuare misurazioni di altezze e distanze.
Altra particolarità è il fatto che non sia indicato specificamente il nome di un Santo o della Madonna. Sarebbe dunque successiva, e non originaria, l’aggiunta di riferimenti sacri: all’interno della nicchia sono presenti un’immagine della Madonna con bambino e due piccole statuette; sulla punta del tetto è posizionata una croce.